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Ecommerce: nuovo codice Ue per la risoluzione delle controversie

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Ecommerce: nuovo codice Ue per la risoluzione delle controversie

Parlamento e Consiglio d’Europa hanno raggiunto un accordo politico sul nuovo quadro di riferimento comunitario sull’uso delle piattaforme online per il commercio equo, trasparente e prevedibile per le imprese e i merchant. A beneficiarne saranno i commercianti che vendono online tramite marketplace, hotel che utilizzano piattaforme di prenotazione o sviluppatori di app. Il dispositivo offrirà nuove possibilità di risoluzione delle controversie e dei reclami. Il nuovo regolamento coinvolge circa 7 mila piattaforme online o mercati attivi nell’Unione europea: da colossi internazionali a startup locali dotate spesso di un importante potere contrattuale nei confronti degli utenti aziendali. E alcune disposizioni si applicheranno anche ai motori di ricerca, in particolare quelli riguardanti la trasparenza delle graduatorie.

Entrando più nello specifico, le piattaforme digitali non potranno più sospendere o chiudere l’account di un venditore senza chiare ragioni e possibilità di ricorso. La piattaforma dovrà inoltre reintegrare i venditori in caso di sospensione per errore. Termini e condizioni devono essere facilmente disponibili e forniti in un linguaggio semplice e comprensibile. Quando si modificano questi termini e condizioni, sarà necessario fornire almeno 15 giorni di preavviso per consentire alle società di adeguare la propria attività a tali cambiamenti. Si applicano periodi di preavviso più lunghi se le modifiche richiedono adattamenti complessi. I marketplace e i motori di ricerca dovranno informare sui principali parametri usati per classificare beni e servizi sul loro sito, aiutare i venditori a capire come ottimizzare la loro presenza.

Alcune piattaforme online non forniscono solo il mercato, ma sono allo stesso tempo venditori nello stesso marketplace: secondo le nuove regole di trasparenza, le piattaforme devono divulgare in modo esaustivo qualsiasi vantaggio che possono offrire ai propri prodotti rispetto ad altri. E devono anche rendere noti quali dati raccolgono e come li usano, con particolare riferimento al modo in cui le informazioni vengono condivise con altri partner commerciali.

Tutte le piattaforme, a eccezione di quelle più piccole in termini di numero di teste o fatturato, avranno il dovere di predisporre un sistema interno di gestione dei reclami per assistere gli utenti aziendali. Le piattaforme dovranno inoltre fornire alle imprese più opzioni per risolvere un potenziale problema attraverso i mediatori per risolvere più problemi in via extragiudiziale, facendo risparmiare tempo e denaro alle aziende. Infine, le associazioni di categoria saranno in grado di portare le piattaforme in tribunale per interrompere qualsiasi inosservanza delle regole. Ciò aiuterà a superare la paura di ritorsioni e a ridurre il costo delle cause giudiziarie per le singole imprese. Le nuove regole si applicheranno 12 mesi dopo l’adozione e la pubblicazione, e saranno soggette a revisione entro 18 mesi successive.

Fonte: Corrierecomunicazioni.it

| Categoria: Leggi e Decreti, Internet, E-Commerce, Mobile Commerce, Società | Tags: e-commerce, controversie, commercio elettronico | Visite: (1868)
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