L’Agid ha pubblicato i risultati del primo anno di lavoro del Piano Triennale durante il quale sono stati avviati i due terzi delle azioni sulle quali ha una regia (48 su 67, mentre le restanti saranno realizzate nel prossimo biennio in linea con la pianificazione triennale) e molte altre sono le attività progettuali completate. Su 109 attività progettuali (deliverables) attese nel triennio di riferimento, a un anno dall’avvio del Piano 71 sono state avviate (65%) e di queste 43 risultano effettivamente conseguite.
Lanciato il 31 maggio 2017, il Piano ha toccato ambiti diversi focalizzandosi sulle azioni propedeutiche allo sviluppo di servizi digitali pubblici, che hanno beneficiato del potenziamento delle piattaforme abilitanti (come l’identità digitale o i pagamenti elettronici). “In questi mesi fatti di incontri e confronti abbiamo ricevuto la conferma del fatto che dopo un prima fase dedicata alla “definizione delle regole del gioco”, spettasse ad Agid dar vita a un percorso che abilitasse la strategia di implementazione del Piano in maniera innovativa” ha spiegato con un post su Medium il direttore generale dell’Agid Antonio Samaritani.
Lo sviluppo del Piano
Così sono nate le community Developers e Designers, accompagnate dalla messa a disposizione di linee guida, toolkit e strumenti a supporto delle amministrazioni durante l’intera fase di prototipazione, sviluppo e diffusione di applicazioni e servizi. Lo Spid (2.563.395 le identità rilasciate fino a oggi) negli ultimi mesi ha aperto all’ingresso di service provider privati, mentre continua la messa a regime del sistema dei pagamenti pubblici pagoPA, con la definizione dell'app mobile e l’avanzamento costante delle attività.
Sono in corso - e in linea con la tabella di marcia, sottolinea l’Agid - i gruppi di lavoro per la realizzazione degli ecosistemi e per far evolvere il Fascicolo sanitario elettronico attraverso la realizzazione dei sistemi Fse Regionali (dicembre 2018). Inoltre sono in consultazione le Linee guida per l’interoperabilità ed è in corso di definizione il catalogo Api, entrambi strumenti propedeutici all’adozione del Modello di interoperabilità da parte delle amministrazioni.
È quasi conclusa la seconda fase del censimento del patrimonio Ict, strumento che darà il via ad un grande progetto di razionalizzazione dei data center pubblici permettendo di ridurre costi di gestione, di uniformare e migliorare la qualità dei servizi offerti. Il censimento consentirà la messa a regime dei Poli strategici nazionali, spina dorsale delle infrastrutture materiali di Paese e ultimo miglio per la definizione del modello strategico evolutivo del cloud della Pa.
Sul fronte della sicurezza, sono state completate le attività relative allo sviluppo del Cert Pa, mentre sono in fase di completamento quelle relative all’architettura della sicurezza per servizi critici finalizzate a garantire l’integrità e la riservatezza delle informazioni del Sistema informativo della Pubblica amministrazione. Anche l’architettura dei dati pubblici comincia ad essere delineata grazie alle attività di valorizzazione e monitoraggio degli open data e delle basi dati geografiche; a queste si aggiunge la prima release di servizi.gov.it, lo strumento che permette alle Pubbliche Amministrazioni il censimento guidato dei propri servizi indirizzando i cittadini al loro utilizzo.
L’attività di gestione del cambiamento si sostanzia poi nel coordinamento delle attività legate al modello di governance e all’evoluzione strategica del sistema informativo della Pubblica amministrazione, attraverso attività di monitoraggio, di catalogazione e profilazione delle competenze digitali e di strumenti a supporto della promozione dei servizi digitali. Sempre nell’ottica di facilitare l’attuazione delle indicazioni del Piano, Agid ha definito insieme a Consip e il Team per la trasformazione digitale un “pacchetto” di 13 nuove gare a disposizione delle pubbliche amministrazioni.
Fonte: 01net.it