È finalmente giunto il momento del 4° bando Infratel per cablare le aree grigie (qui l'elenco), ovvero quelle "a mercato" dove è presente un unico operatore. Ovviamente l'intervento pubblico sarà mirato e infatti dopo la mappatura dell'anno scorso, adesso è andato in consultazione il regolamento del Comitato per la diffusione della banda ultralarga (COBUL) relativo a questa nuova fase. Entro 30 giorni gli operatori dovranno esprimersi al riguardo, dopodiché i tempi saranno maturi per la pubblicazione del bando. Considerate le esperienze precedenti, e il fatto che manca ancora all'appello il 3° bando Infratel legato a Puglia, Calabria e Sardegna e probabile però che ci vorranno dei mesi.
Ad ogni modo quel che è di maggiore interesse è scoprire chi potrà sperare di essere raggiunto da una rete abilitante 1 Gbps, quindi di fatto l'FTTH. Il documento è molto esplicito. Sono considerate inadeguate sotto il profilo infrastrutturale, quindi compatibili con l'intervento pubblico, tutte le aree grigie censite lo scorso anno che dispongono di fibra in centrale (NGA su reti FTTN o Wireless FTTN) "la cui velocità massima di connessione raggiungibile, entro il 2020, è stimabile pari a 30 Mbps in download e 15 Mbps in upload".
Quindi di fatto si parla di circa il 71% dei civici delle aree grigie, ovvero quelli che non sono attestati su almeno FTTH, FTTB o FTTDP 100 Mbps. Senza perdersi troppo sugli acronimi, in pratica la soglia di intervento pubblico è stabilita dalla presenza o dalla prospettiva di avere al 2020 solo una VDSL 30 Mbps. Chi ha o avrà di più grazie all'operatore presente in loco sarà fuori dai giochi.
Il monitoraggio dell'anno scorso conferma che tutte le aree grigie valgono oltre 19 milioni di numeri civici - corrispondenti a circa 25,5 milioni di Unità Immobiliari. Di questi 5,3 milioni saranno coperti dagli operatori con servizi adeguati, i restanti 14 milioni no. Questi ultimi quindi saranno oggetto di intervento pubblico.
"Con questa decisione diventa realtà la scelta del Governo di fare in modo che tutte le aree del Paese siano collegate dalla rete in fibra e abbiano le loro carte da giocare sul terreno della qualità della vita dei cittadini e degli investimenti, leva fondamentale per lo sviluppo", sostiene il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, presidente del Cobul.
Fonte: Dario D'Elia per Tomshw.it