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Italia digitale, il nostro domicilio postale sarà una PEC

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Italia digitale, il nostro domicilio postale sarà una PEC

La strada del cittadino digitale italiano è lastricata di promesse normative e scadenze non rispettate da parte della Pubblica Amministrazione. Il prossimo appuntamento è il 27 gennaio. Tra pochi giorni infatti entrerà in vigore il nuovo Codice dell'amministrazione digitale che prevede, tra l'altro, che ogni professionista o impresa o cittadino possa scegliere se dotarsi o meno di un domicilio virtuale tramite PEC, l'istituzione di un difensore civico dei diritti digitali, la facilitazione dei pagamenti online anche tramite credito telefonico. Quanto tempo ci vorrà per attuare la norma? Quante proroghe? Non inducono all'ottimismo gli enormi ritardi accumulati per far decollare la Carta di identità elettronica, l'Anagrafe nazionale della popolazione residente, lo SPID, il Fascicolo sanitario elettronico, eccetera, ma stavolta oltre che fumo c'è anche arrosto.

Se si accetta e si attiva il domicilio PEC, da quel momento ogni amministrazione pubblica dovrà interloquire con il cittadino solo con questa modalità. Significa che ogni comunicazione, comprese multe e sanzioni, sarà notificata così. Addio alla vecchia raccomandata con ricevuta di ritorno e agli ingenti costi, peraltro reciproci. Addio anche ai fastidi e alle code per ritirare eventuali corrispondenze non recapitate, multe comprese. L'altra faccia della medaglia è che se ci si dimentica di leggere la PEC o la si ignora, l'eventuale sanzione andrà avanti per la sua strada con tutte le conseguenze, "salva la prova che la mancata consegna sia dovuta a fatto non imputabile al destinatario medesimo". Da ricordare che le caselle PEC normalmente dispongono di un sistema di notifica basato su e-mail tradizionale e in alcuni casi anche via SMS.

L'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) avrà il compito di far funzionare tutto, chiedendo a professionisti e imprese dotati di PEC se intendono o meno attivare il domicilio virtuale per i rapporti con le amministrazioni pubbliche. Quanto ai cittadini "semplici", ci vorrà un anno perché sia predisposto un elenco delle PEC accessibile tramite motore di ricerca, analogo a quelli già esistenti per professionisti e imprese. I cittadini italiani privi di PEC residenti in altri paesi dell'Unione Europea possono eleggere il domicilio digitale usufruendo dei servizi di recapito certificato qualificati istituiti in ogni paese membro (eIDAS).

Pagamenti

Il nuovo CAD impone alle amministrazioni pubbliche di accettare pagamenti - dalle multe alla retta scolastica al ticket ospedaliero ai trasporti alla sosta nei parcheggi alle bollette del gas e della luce - tramite sistemi di pagamento elettronico, inclusi i micropagamenti con credito telefonico. Il comma q) dell'articolo 1 della nuova legge prevede "che i pagamenti digitali ed elettronici effettuati con qualsiasi modalità di pagamento, ivi incluso l'utilizzo per i micropagamenti del credito telefonico, costituiscano il mezzo principale per i pagamenti dovuti nei confronti della pubblica amministrazione e degli esercenti servizi di pubblica utilità".

Difensore civico nazionale

Ogni cittadino che ritenga di essere stato prevaricato nei suoi diritti digitali da un'amministrazione pubblica potrà ricorrere all'ufficio dell'ombudsman che sarà istituito presso l'Agenzia per l'Italia digitale. Il difensore civico avrà il compito di indurre la PA inadempiente a mettersi in regola. "Su richiesta di un dipendente solerte della Pubblica Amministrazione o di un cittadino attento, il Difensore interverrà - a colpi di autorevolezza e moral suasion - per convincere l'Amministrazione a fare la sua parte e a riconoscere al segnalante il proprio diritto".

Le sanzioni per gli inadempienti

Senza sanzioni non si va da nessuna parte. Il comma a) dell'articolo 1 del nuovo CAD oltre a "individuare strumenti per definire il livello minimo di sicurezza, qualità, fruibilità, accessibilità e tempestività dei servizi online delle amministrazioni pubbliche" prevede "a tal fine, speciali regimi sanzionatori e premiali per le amministrazioni stesse".

Per chi volesse approfondire il tema delle promesse mantenute e di quelle mancate, c'è questo documento scritto a quattro mani dal Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale, Diego Piacentini, e dal Responsabile Affari Regolamentari del Team digitale, Guido Scorza.

Fonte: Pino Bruno per Tomshw.it

| Categoria: Innovazione, Leggi e Decreti, Società | Tags: PEC, domicilio digitale, AgID | Visite: (2243)
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