Le radio analogiche potrebbero andare in pensione già a partire dal 2020. È quanto prevede l'emendamento all'art. 89 (riguardante l'uso efficiente dello spettro e la transizione alla tecnologia 5G) del ddl di bilancio 2018 presentato ieri dal Governo in sede di Commissione Bilancio.
L'obiettivo è quello di impedire la vendita tra poco più di due anni di radio prive di supporto digitale - quindi di fatto compatibilità DAB o streaming. Si parla infatti di ricevitori radiofonici di ogni tipo che dovranno essere provvisti di "almeno un'interfaccia che consenta all'utente di ricevere i servizi della radio digitale".
La decisione ovviamente si deve alla prospettiva di transizione verso la 5G e altri sistemi. Questo passaggio infatti è uno degli elementi che apriranno la strada alla riorganizzazione del sistema trasmissivo, che prevede rinnovate allocazioni di banda per TV, mobile e appunto radio. L'emendamento non spegnerà definitivamente il segnale e quindi le stazioni radio FM potranno continuare a esistere.
Ma sul fronte dispositivi i venditori avranno solo 6 mesi a disposizione per lo smaltimento di ogni vecchio prodotto. In sintesi vi sarà coesistenza di linee prodotto prima dell'1 gennaio 2020, dopodiché scatterà il blocco. I produttori però potranno distribuire le radio FM di vecchio tipo solo fino al primo giugno 2019. Un altro dettaglio riguarda l'uso della banda Vhf III per "massimizzare il numero di blocchi coordinati destinabili in ciascuna regione alla radiofonia digitale".
Fonte: Dario D'Elia per Tomshw.it