Il 21 novembre nell’Eurozona scatta il bonifico ‘istantaneo’: si riceve in 10 secondi e può essere effettuato sempre, 24 ore su 24 e per tutto l’anno. L’instant payment porrà, così, fine ai tanti limiti che caratterizzano il tradizionale bonifico, anche se inviato oggi online. Però, molto probabilmente la velocità, la soluzione d’urgenza, avrà un sovrapprezzo.
Come funzionerà il bonifico istantaneo?
Potrà essere effettuato ogni giorno dell’anno senza limiti orari e per la sua velocità di esecuzione non potrà essere revocato (al momento fino a 15mila euro). Su Corriere.it si legge che “Banche come Intesa Sanpaolo e Unicredit sono già partite con la fase pilota. Mentre l’italiana Sia sta costruendo l’infrastruttura tecnologica per Eba Clearing che gestirà questi bonifici. Si chiama Rt1, è la rete alla quale si collegheranno 34 banche in Europa”.
Gli strumenti alternativi al contante in Italia
Insieme alle carte di credito, debito e carte prepagate i bonifici sono lo strumento di pagamento alternativo al contante. Secondo i dati di Banca d’Italia, nel 2006 i bonifici rappresentavano il 16% del numero totale dei pagamenti e nel 2016 hanno raggiunto il 24%, mentre gli assegni sono crollati dal 13% al 3%.
Dall’ultimo report disponibile sul sito della Banca d’Italia, aggiornato al 22 maggio 2017, è possibile vedere anche graficamente un lieve calo dei bonifici nel 2016, con un’impennata dei pagamenti con le carte. Un segnale che mostra che l’Italia, piano piano, sta intraprendendo la strada verso una cashless society, una realtà che, secondo Sergio Boccadutri (PD) si percorre, per esempio, anche con i buoni pasto elettronici (‘Buoni pasto? La vera rivoluzione lo switch off ai ticket elettronici’).
Nell’era della digital transformation aumentano sempre di più le operazioni effettuate dall’home banking, secondo l’ultima rilevazione di Bankitalia al 31 dicembre 2016, gli utenti che utilizzano questa modalità per le operazioni finanziarie sono più di 5 milioni (5.376.782), più 200mila rispetto allo stesso periodo del 2015.
Fonte: Luigi Garofalo per Key4biz.it