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Rifiuti, via al registro elettronico nazionale per la tracciabilità

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Rifiuti, via al registro elettronico nazionale per la tracciabilità

Entrerà in vigore il 15 giugno il nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti: a stabilirlo è il decreto interministeriale recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, che prevede un ampio periodo transitorio iniziale, rientra tra le azioni della Strategia nazionale per l’economia circolare, una delle riforme inserite tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Oltre ad assicurare l’attività di controllo sui rifiuti, il nuovo sistema metterà a disposizione di imprese e settore pubblico dati, servizi e informazioni per promuovere l’economia circolare e il recupero di materia.

Il nuovo registro elettronico

“L’obiettivo è garantire un sistema efficiente per nuove catene di approvvigionamento delle materie prime da riciclo – spiega il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin – Serve un tracciamento efficace che, anche attraverso procedure digitali e nuove tecnologie, semplifichi gli adempimenti delle imprese: ed è questa la sfida del nuovo Registro”. Il Rentri, questo l’acronimo che indica il nuovo registro, è gestito dal Mase con il supporto tecnico-operativo dell’Albo nazionale Gestori ambientali e del sistema delle Camere di commercio per la gestione del sistema informativo centrale.

Innovazione e semplificazione

Ma quali sono le caratteristiche del nuovo registro? “Innoviamo e semplifichiamo, superando un modello obsoleto per migliorare il sistema e renderlo più efficiente ai fini degli obiettivi di economia circolare e rispetto all’attività degli operatori – sottolinea il viceministro Vannia Gava – Il tutto prevedendo la giusta gradualità temporale, approccio che riteniamo fondamentale per una transizione reale e pragmatica”.

La roadmap e le novità del registro

I soggetti obbligati, secondo la roadmap prevista dal decreto interministeriale, potranno aderire al Registro in un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi, a seconda delle dimensioni delle aziende. Il periodo transitorio servirà a tarare al meglio le istruzioni operative per la gestione della piattaforma: sia in forma diretta, tramite gli applicativi che saranno resi disponibili alle aziende, sia in interoperabilità con i principali software gestionali di mercato.

Anche le tariffe di iscrizione variano a seconda della grandezza delle imprese: dai cento euro ai quindici per il contributo del primo anno, mentre per i successivi si va dai sessanta ai dieci. Nel decreto interministeriale sono inoltre introdotti nuovi modelli di formulario di identificazione del rifiuto e dei registri cronologici di carico e scarico, che entreranno in vigore dal 15 dicembre 2024. Più semplici rispetto al passato anche le modalità di adempimento, con la possibilità che i formulari digitali possano essere esibiti durante il trasporto anche su dispositivi mobili.

Fonte: Corrierecomunicazioni.it

Links utili: Rentri.it

| Categoria: Innovazione, Leggi e Decreti, Società, Cittadinanza digitale, PA digitale | Tags: rifiuti, registro elettronico, tracciabilità | Visite: (443)
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