Obbligo di e-fattura dal 1° gennaio 2024 anche per i forfettari che nel 2021 non avevano superato il limite di 25mila euro di ricavi/compensi e nel corso del 2022 hanno conseguito ricavi/compensi di importo superiore. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la Faq n. 150 del 22 dicembre 2022.
Il Dl 36/2022
L’art. 18 del Dl 36/2022 prevede infatti che l’obbligo di fatturazione elettronica per i soggetti precedentemente esclusi “si applica a partire dal 1° luglio 2022 per i soggetti che nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a euro 25.000, e a partire dal 1° gennaio 2024 per i restanti soggetti”.
Dal 1° luglio 2022 obbligo E-fattura per i forfettari sopra i 25mila euro
L’obbligo di e-fattura era invece scattato per chi ha avuto ricavi/compensi oltre i 25mile euro nel 2021. La norma, contenuta nel decreto Pnrr2, prevedeva anche anche un regime transitorio, per cui da luglio a settembre 2022 le fatture potranno essere emesse entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
E-fattura e professionisti, quale rapporto?
Secondo un’indagine Nielsen commissionata da Aruba i professionisti favorevoli e i contrari alla e-fattura arrivano quasi ad equivalersi: il 40% si dice molto o abbastanza favorevole, a fronte di un 36,5% che invece si professa abbastanza o molto contrario. Il restante 23,5% del campione coinvolto si dice indifferente o poco interessato. Interessante il dato che sottolinea come i più favorevoli alla nuova normativa siano i giovani (18-34 anni), mentre, al contrario, i meno propensi appaiono gli over 55.
Coloro che hanno un atteggiamento favorevole, inoltre, ritengono che i vantaggi della nuova normativa siano legati soprattutto all’ottimizzazione della gestione delle fatture (43%) e al contrasto all’evasione fiscale (40,8%). Tra i benefici da evidenziare seguono l’obiettivo della dematerializzazione dei documenti (32,7%), la riduzione dei tempi (24%), una maggiore sicurezza (22%) e la diminuzione degli errori (21,6%).
Al di là della percezione complessiva, un professionista su tre si dice preoccupato – invece – dall’imminente obbligatorietà, principalmente per paura di dover sostenere nuovi costi aggiuntivi (58,2%) e di dover apprendere il funzionamento di processi nuovi e differenti da quelli utilizzati in precedenza e a cui era abituato (42,3%). Ulteriori dubbi nascono in relazione alla necessità di modificare l’attuale processo di gestione delle fatture (41,3%), al rischio di incorrere in sanzioni (26,5%) e a quello di complicare i rapporti con fornitori e clienti (21,5%).
E-fattura, le mosse della Ue
Nella modifica alla Direttiva Iva 2006/11/CE, la Commissione Europea ha individuato alcune proposte in tema di Iva tra cui l’obbligo di fattura in formato elettronico strutturato Ubl o Cii, la certificazione delle operazioni intra-Ue con fattura elettronica e trasmissione di report digitali (Drr) in tempo reale, la partita Iva unica (Svr) utilizzabile in tutta l’Unione europea, gli obblighi Iva posti in capo ai gestori di piattaforme online di vendita di servizi di trasporto e di alloggi. Le novità sono previste a partire dal 1° gennaio 2024, e a regime dal 2028.
Fonte: Federica Meta per Corrierecomunicazioni.it