Dopo aver riscontrato gravi criticità sul certificato verde italiano e aver interagito con il governo per risolvere le problematiche, il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera all'attivazione della Piattaforma DGC (Digital Green Certificate) per il rilascio del green pass, ma con alcune chiare prescrizioni.
Green pass su Immuni, non su IO
L'autorità aveva evidenziato a fine aprile diverse criticità presenti nel cosiddetto decreto Riaperture (n. 52 del 22 parile 2021), tra cui la mancanza di chiarezza sull'uso del certificato verde. Ciò ha portato ad errate interpretazioni da parte di alcune Regioni e all'emissione di ordinanze che imponevano l'obbligo di esibire il green pass in luoghi diversi da quelli previsti dal decreto. Per questo motivo, il Garante chiede al governo di chiarire le finalità per le quali potrà essere richiesto il green pass attraverso una norma di rango primario.
La norma dovrà anche prevedere l'emissione dei certificati verdi solo tramite la Piattaforma DGC e la verifica solo tramite l'app VerificaC19, l'unico strumento che permette di rilevare esclusivamente l’autenticità, la validità e l’integrità della certificazione e di conoscere le generalità dell’interessato, senza visualizzare le altre informazioni (guarigione, vaccinazione, esito negativo del tampone).
Il decreto legge n. 77 del 31 maggio 2021 prevede cinque modalità per ottenere il green pass in formato digitale: Piattaforma DGC, fascicolo sanitario elettronico, app Immuni, app IO e sistema tessera sanitaria (tramite medico di famiglia o farmacia). Il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao aveva dichiarato che il green pass poteva essere accessibile nelle app Immuni e IO. Il Garante ha autorizzato solo l'uso dell'app Immuni.
L'app IO è stata ritenuta non idonea, a causa di alcune criticità riscontrate e oggetto di un separato provvedimento. In seguito agli accertamenti tecnici effettuati è stato riscontrato l'uso di librerie che inviano troppi dati ai servizi di Google e Mixpanel. Pertanto il Garante ha disposto il blocco del trattamento di questi dati. L'uso dell'app IO per conservare il certificato verde sarà possibile solo dopo il rilascio di una nuova versione.
Fonte: Luca Colantuoni per Punto-informatico.it