Il Servizio civile digitale è un nuovo piano del Governo volto a migliorare le competenze digitali dei cittadini e favorire l’uso dei servizi pubblici digitali, come si può leggere sul sito del Ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione. L'iniziativa punta ad agevolare la collaborazione tra Pubblica amministrazione, enti e cittadini.
Mille facilitatori digitali previsti dal Servizio civile digitale
Il rapporto tra Pubblica amministrazione e cittadini è un aspetto che per molti anni è stato trascurato in Italia, e un fattore di arretratezza è certamente la scarsa competenza digitale della media dei cittadini italiani. Il nuovo programma sarà strutturato intorno a mille operatori volontari impiegati come “facilitatori digitali” durante il primo anno di sperimentazione. Gli operatori saranno formati per operare sul territorio, nei quartieri, nelle comunità locali e negli spazi pubblici.
Il Protocollo rientra nelle finalità del programma ‘Repubblica digitale’ promosso dalla Ministra Pisano per contrastare il divario digitale, anche di natura culturale. L’avviso pubblico per la presentazione di progetti inerenti il Servizio civile digitale verrà pubblicato all'inizio del nuovo anno sul sito del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale.
Il programma si è reso necessario in seguito allo stanziamento di servizi digitali per venire incontro alle difficoltà che la crisi sanitaria sta comportando. Alcune fasce della popolazione, tuttavia, incontrano difficoltà nell'utilizzo dei nuovi servizi digitali.
“Le ragazze e i ragazzi del Servizio civile digitale - ha affermato la Ministra Pisano - saranno impegnati nell’aiutare i cittadini, a partire dalle persone anziane e da coloro che hanno meno confidenza con le tecnologie, ad ottenere e utilizzare i nuovi servizi digitali della Pubblica amministrazione come il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) oppure l’app “Io” per accedere ai servizi pubblici da cellulare. Credo fortemente nel passaggio di competenze tecnologiche dai più giovani e tecnologici verso generazioni meno digitali ed è per questo che mi sono spesa fin dall’inizio del mio mandato per realizzare questo progetto. E’ soprattutto compito dello Stato fare in modo che nessun cittadino sia lasciato indietro, in particolare chi ha più difficoltà nell’uso di nuovi servizi digitali. Se la digitalizzazione non riguarda tutti come si potrà parlare di ‘rivoluzione digitale’?“.
Il Ministro Spadafora ha spiegato che “durante il lockdown migliaia di ragazze e ragazzi hanno messo a disposizione le loro competenze tecnologiche per aiutare i loro familiari e amici a restare connessi, nonostante le distanze imposte dalla pandemia, e a usufruire dei servizi digitali di Enti, Istituzioni, uffici, associazioni. E’ stata una risposta spontanea che ha consentito in breve tempo un salto digitale a moltissimi cittadini meno abituati a utilizzare le nuove tecnologie. E’ una spinta che non dobbiamo perdere, per questo sono molto felice del Protocollo firmato con la mia collega ministra Pisano, che consentirà un primo esperimento nel 2021 del Servizio civile digitale, e che potrà essere valorizzato al meglio nel prossimo futuro anche grazie al piano Next Generation EU”.
Fonte: Rosario Grasso per Edge9.hwupgrade.it