Il decreto Semplificazioni è legge dopo il via libera della Camera. Molte le novità introdotte in materia di pubblica amministrazione. Un corpus normativo che la ministra della PA Fabiana Dadone commenta così un un tweet: “Con l’ok definitivo della Camera al decreto Semplificazioni liberiamo il Paese da molti lacci e lacciuoli per il rilancio dell’economia. Una PA più efficiente, digitale, trasparente e vicina a cittadini e imprese darà un sostegno cruciale alla ripartenza dell’Italia”.
Ecco i provvedimenti chiave
- Una PA più digitale. Si semplifica e rafforza lo strumento dell’identità digitale per favorire l’accesso ai servizi in rete attraverso Spid e Cie. Viene esteso il domicilio digitale anche ai professionisti senza albo. Rafforzamento dell’ApplO quale punto di accesso telematico ai servizi pubblici. Semplificazioni per la conservazione dei documenti informatici. Creazione di una piattaforma per le notifiche della Pa. Semplificazioni per la notifica e comunicazione telematica degli atti giudiziari. Semplificazione per la procedura del rilascio della firma elettronica avanzata. Disponibilità e dialogo tra le banche dati degli enti e dei concessionari di pubblici servizi per una reale applicazione del principio del “once only”. Regole omogenee a beneficio di tutte le amministrazioni per gli acquisti in tecnologia.
- Più banda ultralarga e mobilità pulita. Si semplificano le procedure per gli scavi e l’installazione di reti in fibra e degli impianti di comunicazione. Si estende l’utilizzo della micro-trincea, tecnica di scavo a basso impatto ambientale, che non richiede ripristini del manto stradale, limita tempi e spazi degli interventi e riduce le emissioni di Co2. Stop a pareri preliminari nelle conferenze dei servizi cui seguono lente autorizzazioni ”postume Si applica la regola del silenzio assenso per chiudere in modo certo il procedimento. Semplificazione delle norme, sul piano autorizzativo, per realizzare punti e stazioni di ricarica dei veicoli elettrici.
- Amministrazione più snella. Pubblicazione dei tempi di chiusura delle pratiche e di erogazione dei servizi da parte degli enti. Ne deriva trasparenza per i cittadini e una sana competizione tra le amministrazioni. Le PA che non rispondono entro un certo termine non possono più intervenire tardivamente, negando fuori tempo massimo una prerogativa a cittadini e imprese. Conferenza dei servizi semplificata con termini più veloci per l’emergenza da Covid-19, in particolar modo per opere e infrastrutture di particolare interesse generale. Agenda della semplificazione: via tutti gli adempimenti ingiustificati che ostacolano la libera attività; allargamento della modulistica standard che già funziona in alcuni settori. In caso di atti normativi di competenza statale che introducano nuovi oneri, non compensati da una riduzione corrispondente, questi oneri diventano detraibili dalle tasse.
- Più spazio alla rigenerazione urbana. Sostegno alla riqualificazione urbana per la difesa del paesaggio, alla valorizzazione del costruito e contro il consumo di suolo. Si consente la ricostruzione con le distanze preesistenti, quando non sia possibile arretrare l’edificio per rispettare le distanze di legge (di norma introdotte dopo la costruzione). Demolizione e ricostruzione consentono aumenti volumetrici necessari per gli adeguamenti antisismici, per l’accessibilità e per l’efficienza energetica. Con la manutenzione straordinaria si possono cambiare le destinazioni d’uso quando non aumentano il carico urbanistico (servizi come parcheggi o verde). Si introducono le opere stagionali e temporanee, con la comunicazione al Comune interessato, e si allunga a 180 giorni il termine entro cui devono essere rimosse. Si prevede la riduzione del 20% del contributo di costruzione per interventi di rigenerazione urbana. Si prevede una attestazione dell’avvenuta formazione del silenzio assenso, su richiesta dell’interessato, per poter dimostrare il possesso del titolo edilizio.
- Più certezza negli atti amministrativi. La colpa grave rimane per i danni erariali causati da omissione o inerzia del dirigente/dipendent pubblico. Se egli agisce e dà seguito agli atti, ad esempio, per un bando o una gara, fino al 31 dicembre 2021 l’azione di responsabilità resta soltanto per il dolo, con la dimostrazione della volontà dell’evento dannoso. Il reato di abuso d’ufficio si configura solo quando le norme violate dettano regole specifiche di condotta che non lasciano margini di discrezionalità all’amministrazione.
Fonte: Federica Meta per Corrierecomunicazioni.it