Spid diventa (anche) firma elettronica con valore giuridico. Agid ha emanato le linee guida che consentono di firmare documenti online con l’identità digitale così come previsto dall’articolo 20 del Cad. Le linee guida, emanate al termine del percorso di consultazione pubblica che si è svolto dal 21 novembre al 28 dicembre 2019, entreranno definitivamente in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. “Obiettivo delle linee guida è quello di favorire il processo di completa digitalizzazione dei documenti”, spiega Agid in una nota.
Con l’entrata in vigore delle linee guida sarà dunque possibile firmare atti e contratti attraverso Spid con lo stesso valore giuridico della firma autografa, soddisfacendo, così, il requisito della forma scritta e producendo gli effetti dell’articolo 2702 del codice civile.
Le nuove regole stabiliscono obblighi stringenti sia per gli identity provider (Idp) sia per i service provider (Sp). Gli Idp che offrono servizi di sottoscrizione devono rendere disponibile ai service provider il proprio servizio e garantirne tutte le caratteristiche di confidenzialità, integrità e disponibilità. Inoltre si impegnano a non conservare i documenti oggetto della firma con Spid che sono depositati presso i propri sistemi, rimuovendoli in modo sicuro al termine del trattamento.
Per quanto riguarda i service provider, questi hanno l’obbligo improrogabile di consentire agli utenti la sottoscrizione con firma elettronica qualificata.
Regole anche sul fronte dei servizi di conservazione. Gli Idp possono offrire ai firmatari servizi aggiuntivi di conservazione dei documenti firmati con Spid resi accessibili all’utente attraverso apposito servizio. In questo senso l’Idp diventa titolate del trattamento. L’utente è chiaramente informato che i dati personali oggetto del servizio e i documenti firmati sono ulteriormente trattati dall’Idp.
I cittadini avranno così a disposizione anche un altro strumento digitale per sottoscrivere documenti con validità giuridica, oltre alla già esistente firma elettronica qualificata. Il sistema può essere utilizzato sia dai fornitori di servizi privati sia dalle PA e consente di sostituire la firma autografa nella quasi totalità dei casi.
Via ai test sul Web Analytics
Agid ha inoltre avviato la sperimentazione di Web Analytics Italia (Wai), il servizio SaaS open source e gratuito sviluppato da Agid che offre alle PA la possibilità di raccogliere, analizzare e condividere i dati statistici dei propri siti web, nel pieno rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali (Gdpr).
La fase di test della piattaforma durerà circa tre mesi e coinvolgerà una trentina di pubbliche amministrazioni che avranno l’opportunità di testare in anteprima il servizio e fornire feedback al team di sviluppo. Conclusi i tre mesi, la piattaforma sarà utilizzabile da tutte le amministrazioni.
Web Analytics Italia s’inserisce nell’ambito delle Linee guida di design dei siti web della Pubblica Amministrazione italiana e del Piano Triennale per l’informatica nella PA. Obiettivo del progetto è quello di diffondere la cultura del monitoraggio statistico dei servizi digitali e allo stesso tempo aiutare le pubbliche amministrazioni a comprendere come migliorare l’usabilità di siti e servizi on line grazie all’uso dei dati.
Fonte: Federica Meta per Corrierecomunicazioni.it